Borse false, lavoratori "schiavi" e zero norme di sicurezza: chiusa la fabbrica degli orrori
Maxi blitz a Cologno Monzese. Denunciato il titolare della ditta, un cinese di 47 anni
Borse e cinture false. Lavoratori, la maggior parte irregolari in Italia, che non uscivano mai da quel capannone. E norme di sicurezza, anche le più elementari, ignorate.
Era una vera e propria fabbrica degli orrori quella chiusa lo scorso weekend a Cologno Monzese dopo un maxi blitz di carabinieri, guardia di finanza e polizia locale. Agenti e militari si sono presentati all'esterno della ditta di via Barcellona venerdì notte e hanno ultimato i controlli soltanto nella giornata di sabato.
All'interno del capannone sono stati trovati ventuno lavoratori, tutti cinesi: tra loro tredici sono risultati in nero e irregolari in Italia. Gli operai - quattro donne e nove uomini tra i ventotto e i sessantatré anni - sono stati denunciati per la violazione della legge sull'immigrazione. Molti di loro, hanno accertato i carabinieri, dormivano nella stessa fabbrica in cui lavoravano all'interno di alcuni dormitori di fortuna ricavati in spazi totalmente abusivi.
Gli stessi carabinieri - che hanno sequestrato trecento borse e cinture contraffatte - hanno sanzionato e multato il titolare, un cittadino cinese di quarantasette anni, per un totale di 119mila euro.
L'uomo è stato anche denunciato per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, lavoro in nero, abusivismo edilizio, carenze sulla sicurezza sul lavoro, locali non conformi e impianto di video sorveglianza non autorizzato.